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domenica 9 gennaio 2022

Calcio tedesco, partita sospesa per razzismo. Intervento di *Ubaldo Villani-Lubelli



 

 

 

 

 

 

 

 

Gli insulti razzisti a margine delle partite di calcio sono, purtroppo, un problema strutturale e culturale che ha poco a che fare con l’evento sportivo in sé. Ciclicamente torna d’attualità e dopo i campionati europei dell’estate scorsa in cui, in virtù dei rigori sbagliati in finale contro l’Italia, tre giocatori inglesi (Bukayo Saka, Marcus Rashford e Jadon Sancho), vennero duramente offesi con insulti razzisti, il problema è tornato all’ordine del giorno in Germania. Il 19 dicembre scorso, nell’ultima giornata prima delle vacanze natalizie della Dritte Liga (Lega Pro), la partita tra MSV Duisburg e VfL Osnabrück è stata sospesa al trentacinquesimo minuto del primo tempo sul risultato di 0:0 per insulti razzisti al giocatore di colore Aaron Opoku della squadra dell’Osnabrück. In difesa di Opoku è intervenuto anche Leroy Kwadwo del Duisburg che a sua volta è stato attaccato verbalmente. Già due anni fa Leroy Kwadwo fu oggetto di insulti razzisti ma in quel caso si decise di non intervenire

Sebbene il tifoso del Duisburg sia stato subito individuato e allontanato, la partita è stata consensualmente sospesa dalla terna arbitrale e dalle due squadre che, dopo gli insulti ad Aaron Opoku e Leroy Kwadwo, si sono dirette spontaneamente verso gli spogliatoi. In particolare Aaron Opoku era, infatti, visibilmente scosso dagli insulti subiti.

Il caso ha fatto particolarmente scalpore perché è la prima volta nella storia del calcio tedesco che una partita di calcio viene sospesa per insulti razzisti. Non c’erano, dunque, precedenti, ma su proposta delle due squadre la partita verrà ripetuta.

L’incidente avvenuto a Duisburg è un caso non standardizzato che, secondo il giudice sportivo, giustifica la ripetizione della partita indipendentemente da qualsiasi colpa specifica da attribuire a uno dei due club coinvolti. Il vice presidente del tribunale sportivo della Federazione calcistica tedesca (Deutscher Fuball-Bund, DFB), Stephan Oberholz, ha inoltre affermato che, dal punto di vista emotivo e morale, si considera comprensibile la decisione della squadra di Osnabrück di non continuare la partita. In questo senso il giudice sportivo ha voluto espressamente sostenere l’intenzione di dare un esempio di lotta contro il razzismo. Tuttavia, il giudice ha voluto chiarire, altresì, che soltanto l’arbitro ha il diritto di fermare la partita e non le squadre coinvolte. Il giudice ha voluto sottolineare che, in futuro, in casi analoghi di abbandono della partita, dovranno sempre essere presi in maggiore considerazione l’intensità dell’infrazione, il profilo del colpevole, il punteggio della partita e il minuto in cui avviene il fatto.

Il tribunale sportivo della DFB ha comunicato, inoltre, che deciderà separatamente in un secondo momento su eventuali sanzioni contro l’MSV Duisburg per gli insulti razzisti dopo che il comitato di controllo della DFB avrà presentato le accuse.

Il caso tra Duisburg e Osnabrück è destinato a rappresentare una cesura storica perché se gli insulti razzisti sono già avvenuti in numerosissime altre partite di calcio, tuttavia, per la prima volta questi hanno portato alla sospensione della partita in uno dei tre massimi campionati tedeschi.

La Federazione calcistica tedesca ha subito intensificato le iniziative contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Le attività, in parte già avviate da tempo, si articoleranno in tre ambiti di azione: sensibilizzazione, promozione e comunicazione. Concretamente sono previste ben sedici linee di intervento tra cui le seguenti iniziative:

·       Assegnazione annuale del premio Julius Hirsch (ex giocatore di calcio tedesco ebreo) per tutte le squadre, società o giocatori che si siano distinti contro l’antisemitismo, il razzismo e qualunque forma di discriminazione;

·       Sostegno finanziario per i progetti dei tifosi contro il razzismo;

·       Viaggio della squadra nazionale di calcio U18 in Israele con visita al memoriale dell’Olocausto Yad Vashem;

·       Scambio di esperienze sull’antidiscriminazione per i club della Dritte Liga e delle leghe regionali;

·       Sostegno all’iniziativa ‘Mai più’ nella giornata di azione per commemorare la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz (ogni anno il 27 gennaio);

·       Sostegno alle ‘Settimane internazionali contro il razzismo’;

·       Istituzione di un punto di competenza e di contatto per la diversità sessuale e di genere nel calcio (da gennaio 2021);

·       ‘1:0 für ein Willkommen’ (1:0 per un benvenuto) della Fondazione DFB Egidius Braun e del Commissario del governo federale per la migrazione, i rifugiati e l’integrazione al fine di rafforzare i club che hanno creato opportunità di calcio per i rifugiati a partire dalla primavera 2015. L’iniziativa è stata ulteriormente sviluppata nel 2017 con lo slogan ‘2:0 für ein Willkommen’ (2:0 per un benvenuto);

·   Redazione di un opuscolo sul riconoscimento dei simboli dell’estremismo di destra, dei codici e delle forme di discriminazione nello stadio. L’opuscolo viene distribuito al personale di sicurezza negli stadi della Bundesliga, 2. Bundesliga e 3. Liga;

·    Opuscolo ‘Calcio e omosessualità’ (pubblicato per la prima volta nel 2013);

· Compilazione del rapporto sulla situazione degli incidenti di violenza e discriminazione (circa 1,3 milioni di partite registrate per stagione).

 

*Ubaldo Villani-Lubelli

Huffington Post: https://www.huffingtonpost.it/author/ubaldo-villani-lubelli/ 

Weimar Democracy: https://weimardemocracy.wordpress.com/ 

Potsdamer Platz: http://potsdamer-platz.blogspot.com/

 

Link notizie tedesche:

https://www.kicker.de/nach-spielabbruch-duisburg-gegen-osnabrueck-wird-wiederholt-884021/artikel

 https://www1.wdr.de/sport/fussball/dritte-liga/duisburg-osnabrueck-wird-wiederholt-100.html

https://www.deutschlandfunk.de/nach-abbruch-wegen-rassismus-duisburg-osnabrueck-wird-wiederholt-108.html

 



 

 

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