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domenica 23 gennaio 2022

Un interessante raffronto tra le forme di sostegno alle società sportive da parte degli Stati europei. Gli aiuti possono incidere sulla competitività tra le società professionistiche più blasonate? Introduzione a cura di Luigi Melica e intervento di Ubaldo Villani-Lubelli* dal titolo Gli aiuti (generosi) allo sport in Germania

Introduzione di Luigi Melica

La pandemia ha certamente afflitto l’industria europea. In alcuni comparti i danni subìti non solo sono evidenti, ma sono anche facilmente calcolabili: è sufficiente, infatti, parametrare i mancati ricavi a quelli ottenuti negli anni antecedenti e verificare se e quanto siano diminuite le spese “vive” sostenute annualmente.   Dal dato finale, si ricava l’ammontare che permetterebbe ad un’azienda di evitare il fallimento, o comunque per avere una ripresa senza affanni. Un’operazione molto simile può essere effettuata nello sport agonistico, dilettantistico e soprattutto professionistico. Nelle schede che seguono si analizzeranno gli aiuti erogati dai rispettivi Governi a favore delle società sportive professionistiche avuta contezza delle mancate entrate derivanti dalle restrizioni agli ingressi negli stadi o nei palazzetti dello sport, ovunque applicate a causa della pandemia. Da questo raffronto si può quindi evincere il grado di interesse ed importanza dato allo sport in un dato Paese nel presente momento storico. Non solo, ma sul fronte dello sport professionistico, emerge un altro dato, ossia che gli aiuti statali incidono anche sulla concorrenza tra le squadre europee che competono nei diversi tornei internazionali. Non è infatti azzardato affermare che quanto più un Governo sostiene una società sportiva professionistica a recuperare i mancati ricavi causati dalla pandemia, tanto più esso incide anche sulla loro competitività nei tornei europei.

Fatta questa premessa, colpiscono gli 8 miliardi di euro messi a disposizione dal Governo francese, di cui addirittura 1 miliardo stanziati per il calcio professionistico, somme a loro volta ripartite tra prestiti, tasse cancellate e somme erogate a fondo perduto. Complessivamente, il Governo francese ha compensato i mancati introiti dovuti alla limitazione degli ingressi del pubblico, addirittura sino al 70%.  Non molto inferiore è l’aiuto dato dal Governo della Confederazione svizzera nella quale, per compensare le perdite derivanti dalle restrizioni agli ingressi per gli sport di squadra a livello professionistico e semiprofessionistico, nel 2022, si sono stanziati 235 milioni di euro da erogare come prestiti e 115 milioni a fondo perduto, mentre nel 2021 erano stati stanziati 100 milioni in prestiti e 75 a fondo perduto.

Nelle pagine che seguono, Alessandra Dell’Aquila ed Ubaldo Villani offriranno un quadro esauriente sugli aiuti stanziati rispettivamente dai Governi inglese e tedesco. I dati che emergono sono davvero eloquenti e contribuiscono a chiarire al lettore l’attenzione data allo sport dai diversi Governi europei. 


Intervento di Ubaldo Villani-Lubelli* (nella foto sotto) - Gli aiuti (generosi) allo sport in Germania

Come in altri Paesi europei, anche in Germania la pandemia da Covid-19 ha posto il problema dei mancati introiti dovuti alla sospensione delle attività sportive o allo svolgimento degli eventi senza spettatori o a capienza ridotta. I governi nazionali dei singoli Stati europei hanno sostenuto lo sport professionistico con misure di sostegno spesso molto rilevanti. È questo il caso della Germania dove il governo federale ha istituito numerosi programmi di aiuto economico durante la pandemia.

I club e le imprese sportive che hanno dimostrato perdite finanziarie dovute alla crisi economica causata dalla pandemia hanno ricevuto (e sarà così probabilmente anche nel 2022) aiuti dallo stato sia nel 2020 sia nel 2021 per una somma complessiva di circa 150 milioni di euro.

Non è stato solo il calcio a beneficiare di questi ristori e non è stato neanche il settore che ha ricevuto i maggiori sostegni economici in quanto da questi programmi erano escluse le squadra della prima e seconda Bundesliga maschile (corrispondenti alla Serie A e B italiane).

Nel 2020, il governo federale ha distribuito oltre 64 milioni di euro a 17 diversi settori sportivi professionistici e semi-professionistici. Nello specifico i maggiori beneficiari sono stati i club di hockey su ghiaccio con oltre 23 milioni di euro, seguiti dai club di pallamano con 16 milioni di euro e dal basket con quasi 14 milioni di euro. I club di calcio sono al quarto posto con sovvenzioni di 13 milioni di euro dalle casse dello Stato. Ma la lista del ministero include anche sport minori come il football americano con circa 1,8 milioni di euro, la pallavolo con 1.2 milioni di euro, lo sci (250.000 euro), il tennis tavolo (sport molto amato e seguito in Germania) con 148.000 euro fino ad arrivare al wrestling con 109.458 euro o, infine, il baseball con 26.572 euro.

Lo sport è stato sovvenzionato e sostenuto anche 2021 con un cifra di circa 80 milioni di euro per 14 sport differenti. Rispetto al 2020 alcune federazioni sportive non hanno fatto richiesta di sostegni come ad esempio il badminton, il tennis o l’hockey su pista. Anche nel 2021 il maggiore beneficiario è stato l’hockey su ghiaccio con quasi 25 milioni di euro, seguito, come nel 2020, dalla pallamano (oltre 20 milioni di euro) e dal Basket (quasi 16 milioni di euro). Anche in questo caso il calcio è al quarto posto con oltre 12 milioni di euro.

Come si evince chiaramente dalla tabella ministeriale lo sport, nel suo complesso, è stato sostenuto adeguatamente dal governo tedesco in tutte le sue componenti e che denota un’autentica cultura sportiva non settoriale.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ubaldo Villani-Lubelli

 

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